Il Pirata

12 Agosto 2018

Dalla primavera in poi il Pirata indossa camicie di lino bianco stropicciato, le tiene aperte sul davanti per mostrare il petto. Se potesse introdurre un minuscolo ventilatore nello spazio tra gli addominali e la camicia, lo farebbe. Lo accenderebbe a intermittenza per dare un’idea di ariosità che monta e poi si rilascia. L’intento estetico del Pirata mira soprattutto al momento del rilascio: agli istanti in cui la camicia ricade morbida sul torace, facendo risaltare la linea dei pettorali.
Il Pirata vorrebbe il vento come capo d’abbigliamento.

Il Pirata ha i capelli, ma preferisce rasarseli a zero. Gli sembra un atto di libertà, una decisione che può prendere rispetto alla natura del suo corpo. Non vuole il vento tra i capelli. Vuole il vento tra i vestiti.

Il Pirata stringe bene gli occhi per vedere lontano. Ha spalle ampie, struttura solida, mani screpolate. Quando invita a ballare – mezza fessura tra le labbra, sguardo complice – sembra che dica: «Sali sulla nave con me?».
Dal suo modo di muoversi si capisce che il Pirata aveva una moglie ma ora non ce l’ha più.

Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

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