Anima colabrodo

10 Luglio 2018

Alma dice che siamo tutti pieni di buchi. Chi balla il tango ha buchi grossi così, che cerca di guarire come può. Alma ha un edificio di capelli in testa, labbra rosse e sottili: con gli anni ha imparato a non piegarle troppo verso il basso, stanno in una linea di mezzo. Sorride, non è che non sorrida. Ma con una certa consapevolezza dei disastri della vita.

«Guardati intorno». Alma indica i tangueri e le tanguere nella penombra. «Tutti malati». Il mondo dei tangueri è popolato di ex mariti ed ex mogli, ex compagni ed ex compagne. Pieno di persone tradite o che hanno tradito, e che ora cercano un riscatto, nella gonna più aderente, nel vestito elegante, nell’abbraccio stretto con un’altra anima sconosciuta e bucata. Chissà se qualcosa trova la propria via di fuga. Chissà se abbiamo dei canali invisibili ripuliti dalla musica del tango.

«Il problema è che il tango aumenta la malattia». È questo bozzolo di carne e sentimenti, questa sostanza stupefacente che più ti strizza il cuore e più te lo libera. Perché ti permette di essere sincero con la tua vita disastrosa. Ti fa dire: ok, la mia vita va a rotoli, però… però c’è il tango.

La vedo Alma, quando balla. È tutta dentro, tutta immersa nel momento, sfrega le gambe lunghe e magre l’una contro l’altra, tiene le ginocchia molto vicine, il bacino stretto fasciato da una gonna a vita alta. Ha gli occhi chiusi e il viso improvvisamente rasserenato. Assume la sua dolce droga. Come tutti noi.

Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

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